Le donne trasformano il mondo del lavoro grazie a Soft Skill che portano a concreti vantaggi competitivi in azienda

Nel panorama attuale, l'apporto delle donne al lavoro in posizioni di responsabilità è diventato non solo significativo ma anche strategico. Eppure, sono ancora tanti gli ostacoli che rallentano il raggiungimento della parità di genere. Secondo il rapporto del World Economic Forum del 2022, il divario di genere globale è passato in un anno dal 67,9% al 68,1%, troppo poco per un progresso che non rappresenta solo una conquista in termini di equità, ma è anche una mossa vantaggiosa per le aziende e le economie globali. Le donne nel mondo del lavoro di oggi, quando assegnate a ruoli di responsabilità, apportano una serie di benefici tangibili.

Uno studio condotto da McKinsey & Company ha evidenziato che le aziende con una maggiore diversità di genere nei ruoli di leadership hanno il 21% di probabilità in più di avere una redditività superiore alla media.

Una tendenza confermata anche dai risultati delle aziende italiane che hanno integrato le donne nel mondo del lavoro con ruoli di leadership e che hanno riportato benefici significativi. Il rapporto del 2022 della Borsa Italiana ha evidenziato che le società quotate, con una presenza femminile di almeno un terzo nei consigli di amministrazione, hanno mostrato delle performance migliori in termini di profitto netto e sostenibilità, rispetto a quelle con una rappresentanza femminile minima o inesistente.

Questo vantaggio competitivo è in parte attribuibile anche alle cosiddette Soft Skill che le donne tendono a possedere in misura maggiore, o diversa, rispetto ai colleghi maschi.

Potenziare le Soft Skill per lavorare meglio

Le Soft Skill sono competenze trasversali che permettono sia di crescere professionalmente sia di contribuire in maniera significativa al miglioramento dell’ambiente lavorativo, indipendentemente dal ruolo rivestito. Empatia, ascolto attivo, capacità di risolvere i conflitti, attenzione all’inclusività, comunicazione, apertura al feedback, mentalità dinamica e creatività sono solo alcune delle caratteristiche molto apprezzate in un ambiente lavorativo collaborativo e innovativo.

Secondo una ricerca condotta da Korn Ferry, importante società di consulenza che opera a livello globale, le donne ottengono punteggi più alti degli uomini in 11 delle 12 competenze dell'intelligenza emotiva. L’unica qualità in cui non si riscontrano differenze di genere è l'autocontrollo emotivo: pressoché equivalente.  

Come scrive Michèle Favorite, docente alla John Cabot University: “Molte Soft Skill provengono da caratteristiche neurologiche legate al funzionamento del cervello femminile che facilita le interconnessioni tra i due diversi emisferi cerebrali e da esperienze di vita squisitamente femminili”.

Le donne, infatti, eccellono spesso in quelle competenze che concorrono a creare un clima lavorativo più inclusivo e armonioso, che favorisce la creatività e l'innovazione. E gli effetti si vedono anche in termini concreti. Uno studio pubblicato dalla Harvard Business Review ha sottolineato che i gruppi di lavoro con una presenza femminile significativa mostrano una maggiore capacità di Problem Solving collettivo.

Soft Skill anche per le donne manager

È un dato di fatto che un buon bagaglio di Soft Skill si traduce in concrete abilità manageriali. Eppure, anche se l’intelligenza emotiva è oggi requisito fondamentale in un manager di talento, sono ancora tante le donne che per prime non danno abbastanza valore al proprio potenziale, pensando di dovere puntare maggiormente sul potenziamento delle competenze tecniche.

In realtà, per ricoprire con successo ruoli di responsabilità, non servono spiccate Hard Skill, ma sviluppate qualità da leader. Quello che oggi è necessario, è la capacità di coordinare e valorizzare le diverse professionalità, individuare potenzialità e criticità, stimolare e ottenere una maggiore produttività dal proprio team di lavoro, avere una visione fuori dagli schemi. Le leader donna al lavoro dimostrano di adottare maggiormente uno stile di Leadership trasformazionale, caratterizzato dalla capacità di motivare i dipendenti, mettendo in luce le capacità e incoraggiando un approccio più partecipativo alle decisioni. Questo modello di guida, tipico della cosiddetta Leadership femminile, non solo migliora la soddisfazione e la produttività dei dipendenti, ma promuove anche una cultura aziendale resiliente, capace di adattarsi efficacemente ai cambiamenti e di raggiungere gli obiettivi con successo.

Donne al lavoro: serve più autostima

Secondo una ricerca condotta dall'Università Bocconi, le donne in posizioni di potere tendono a utilizzare uno stile di leadership più democratico, promuovendo la comunicazione, la collaborazione e l'innovazione all'interno delle loro squadre. Questo approccio ha un impatto diretto sulla soddisfazione dei dipendenti e sulla capacità dell'azienda di adattarsi ai cambiamenti del mercato. Le Soft Skill, emergenti nelle professioniste italiane, contribuiscono notevolmente ai raggiungimenti di questi risultati.

Le donne devono imparare a metterle in evidenza, e prima ancora devono prendere coscienza del fatto che le loro competenze trasversali sono un valore aggiunto che portano sul luogo di lavoro. Va detto, infatti, che le Soft Skill peculiari femminili derivate anche dal ruolo sociale e familiare, vengono spesso sottovalutate pure dalle donne stesse, e raramente vengono messo sul piatto della bilancia sia nei colloqui di lavoro che nelle richieste di aumento di stipendio. Un comportamento, questo, che affonda le radici nella scarsa autostima femminile e nella percezione che la donna al lavoro debba dimostrare il proprio valore più che un uomo, quali sintomi della Sindrome dell’impostore che affligge molte delle donne al lavoro in ambiti prettamente maschili.

Questa condizione psicologica, coniata a fine anni Settanta dalle psicologhe Clances e Imes, si manifesta quando si fatica a interiorizzare il proprio successo e si ha la paura di essere additati come incompetente, inadatto e quindi "impostore". Questo fenomeno, detto appunto Sindrome dell’impostore, è particolarmente diffuso tra le donne che lavorano in settori tradizionalmente presidiati dagli uomini. La pressione sociale, gli stereotipi di genere e le aspettative culturali possono amplificare infatti questi sentimenti, portando molte donne a dubitare delle proprie capacità e a temere di non essere all'altezza del ruolo o della posizione che ricoprono.

Sostenere le Soft Skill con il Coaching

A differenza delle competenze tecniche, che si acquisiscono con lo studio e l’esperienza, le Soft Skill fanno parte di quel bagaglio che si evolve con lo sviluppo della propria personalità. Un bagaglio che si può comunque modellare con attività di Coaching per cercare di mettere in luce attitudini sottovalutate e potenziarne altre già visibili. Ci sono alcuni tratti su cui è possibile lavorare per potenziare le abilità delle donne nel mondo del lavoro.

Pensiero creativo. Questa è una competenza molto richiesta dalle aziende che le donne al lavoro non sempre mostrano anche se spesso fa parte della loro natura. Potenziare la creatività e la capacità di pensare fuori dagli schemi permette di trovare soluzioni innovative uscendo dagli iter preimpostati. Le aziende cercano chi possiede questa abilità perché sa spingere il Business oltre i confini tradizionali, stimolando il progresso e la competitività sul mercato.

Growth Mindset. Avere una mentalità dinamica significa credere nella capacità di sviluppare continuamente le proprie abilità attraverso impegno e apprendimento continuo. Chi ha una mentalità dinamica vede le sfide come opportunità di crescita e non teme di commettere errori che considera come parte del processo di apprendimento. Questa è una Soft Skill altamente ricercata nelle imprese moderne, poiché promuove l'innovazione, la resilienza di fronte ai fallimenti e la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. A differenza degli uomini, però, nelle donne sul posto di lavoro non induce a cedere nella tentazione del rischio. Gli studi mostrano che, rispetto agli uomini, le donne si rivelano infatti meno competitive e attratte dal rischio, perché riescono a mantenere uno sguardo temporale sul lungo periodo.  

Intelligenza Emotiva. Ecco un’altra Soft Skill che le donne nel mondo del lavoro possono e devono sfruttare. La capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri è fondamentale per fare carriera. L’intelligenza emotiva implica, infatti, elementi chiave come empatia, autoconsapevolezza, motivazione e abilità sociali che in un contesto lavorativo permettono sia di navigare efficacemente tra relazioni, stress e conflitti, sia di prendere decisioni ponderate che tengano conto dei fattori umani. Le aziende apprezzano sempre più i leader che mostrano una spiccata intelligenza emotiva perché sono in grado di creare ambienti di lavoro positivi, che favoriscono la produttività e il benessere dei dipendenti.

Lo sviluppo di queste Soft Skill può rivelarsi determinante per le donne nel mondo del lavoro di oggi e per tutti i professionisti che desiderano progredire nella loro carriera e contribuire positivamente alla cultura, all'efficienza e all'innovazione all'interno delle loro organizzazioni. In un'epoca dove la tecnologia è in rapida e costante evoluzione, queste sono le competenze umane fondamentali che continuano a essere insostituibili e di immenso valore in ogni settore professionale.

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