Sempre più donne ingegnere nel panorama italiano

Lo dicono i numeri: l’Italia si colloca al quarto posto in Europa per quota di donne laureate in ingegneria, dopo Romania, Estonia e Bulgaria, stando molto al di sopra della media UE, secondo i dati Eurostat.

L'ambiente dell’ingegneria italiana sta vivendo un profondo cambiamento grazie all'aumento delle donne che scelgono di intraprendere un percorso in quest’ambito. Secondo il rapporto annuale del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), in Italia le ingegnere donne sono 277.201 e rappresentano il 26,6% dei laureati nei diversi rami dell’ingegneria. E negli ultimi 15 anni è aumentata anche la quota delle donne iscritte all’albo professionale che passa così dal 9 al 17% del 2023. I dati evidenziano non solo un incremento numerico ma anche un cambiamento culturale nel settore ingegneristico.

Le donne ingegnere crescono ma i divari rimangono

La maggior parte delle laureate appartiene ai percorsi di studi nei rami dell’ingegneria civile e architettura (170.531), mentre 106.670 si sono laureate in ingegneria industriale e dell’informazione. Nel settore civile le donne arrivano a costituire fino al 60% degli immatricolati, i corsi di laurea del settore industriale sono in leggera crescita passando dal 23,9% dell’anno accademico precedente al 24,7%, più bassa, seppur in crescita, la presenza nell’ingegneria dell’informazione dove le donne costituiscono il 22,9% del totale degli immatricolati. Sono donne il 46 % dei laureati “triennali” in scienze e tecniche dell’edilizia e il 30 % di quelli in ingegneria civile ed ambientale. Mentre arrivano a toccare il 56,7 per cento nella laurea magistrale in ingegneria biomedica.

Le donne iscritte alla facoltà di ingegneria mostrano anche un tasso di successo elevato, superando i colleghi uomini in termini di conseguimento del titolo di laurea, il che riflette un'ottima motivazione e consapevolezza nella scelta del percorso di studi, in una sorta di Empowerment de facto.

Nonostante questi progressi, i dati evidenziano anche la persistenza di un divario di genere, sia in termini di livelli occupazionali che di retribuzione. Circa il 73% delle laureate in ingegneria svolge un’attività lavorativa, con una percentuale che sale al 77% nel Nord Italia e scende al 62% al Sud. E, a un anno dalla laurea, il 16,3% delle ingegnere donna risulta disoccupato contro il 10,6% degli uomini. A cinque anni dalla laurea magistrale, le ingegnere guadagnano uno stipendio netto medio di 1.487 euro contro i 1.755 euro dei colleghi uomini.

Se da una parte, quindi, si conferma il trend di crescente interesse delle donne verso l'ingegneria italiana, con l'aspettativa di ulteriori accelerazioni verso la parità di genere nel settore, dall’altra rimane alta la necessità di affrontare il persistente gap retributivo che penalizza le donne rispetto agli uomini.

Ostacoli e barriere da superare

Le donne ingegnere in Italia, come in molti altri Paesi, si trovano di fronte a sfide e ostacoli dovuti sia a barriere culturali che strutturali. I pregiudizi di genere mettono in dubbio le capacità e le competenze tecniche della figura dell’ingegnere al femminile. Gli stereotipi possono influenzare negativamente la percezione dell’ingegnere donna, limitando l’opportunità di crescita professionale e di leadership. Molte superano le difficoltà con determinazione e contribuiscono in modo significativo al settore dell'ingegneria, dimostrando l'importanza della diversità e dell'inclusione in questo campo. Le donne ingegnere che sfidando pregiudizi e luoghi comuni hanno ottenuto il successo, possono diventare role model positivi perché dimostrano che il genere non determina le capacità ingegneristiche.

Donne ingegnere come modelli di successo

Il superamento di ogni barriera anche invisibile è possibile. Lo testimoniano l'operato e i numerosi risultati ottenuti da donne che hanno raggiunto posizioni di leadership in aziende di ingegneria o lavorato a progetti di ricerca all'avanguardia. Ecco alcuni esempi di donne simbolo di un cambiamento in atto nel panorama tecnico e ingegneristico, che contribuiscono con il loro lavoro a plasmare il futuro dell'ingegneria, promuovendo l'innovazione e la diversità nel settore.

●      Samantha Cristoforetti, ingegnere e astronauta, è un esempio contemporaneo di donna che ha raggiunto vette straordinarie nel campo dell'ingegneria aerospaziale. Come astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e capitano dell'Aeronautica Militare Italiana, ha partecipato a missioni spaziali che hanno richiesto competenze ingegneristiche avanzate oltre che coraggio e innovazione. La sua carriera è di ispirazione per molte giovani a perseguire studi e carriere in ingegneria e tecnologia.

●      Barbara Caputo, docente di ingegneria informatica, è un punto di riferimento nel campo dell'intelligenza artificiale (IA) e del machine learning: le sue ricerche e innovazioni hanno contribuito ad allargare i confini della tecnologia. Professoressa e ricercatrice, Caputo lavora per rendere le macchine capaci di apprendere e interpretare il mondo con una precisione sempre maggiore, dimostrando l'importanza del contributo femminile nell'avanzamento dell'IA.

●      Amalia Ercoli Finzi, classe 1937, rappresenta un faro di eccellenza e ispirazione nel campo dell'ingegneria aerospaziale. Consulente scientifica di NASA, ASI e ESA, una carriera dedicata alla ricerca e all'esplorazione spaziale, ha dato un contributo determinante alla missione Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea, che si è conclusa nel 2016 con lo studio della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. La sua leadership come responsabile scientifico dell'esperimento SD2 sul lander Philae ha segnato un momento storico nell'esplorazione spaziale, dimostrando l'impatto che le donne possono avere in campi altamente tecnici e innovativi. La passione e l’impegno nell'educazione sottolineano l'importanza del ruolo femminile nell'Empowerment e nell'avanzamento scientifico.

●      Marzia Bolpagni è un esempio di leadership femminile nel campo dell'ingegneria civile, specializzata in Building Information Modeling (BIM). La sua dedizione all'innovazione e all'efficienza nel settore delle costruzioni ha promosso l'adozione di pratiche sostenibili e tecnologicamente avanzate. A capo della commissione di Standardizzazione e Modellazione del gruppo europeo di computazione per le costruzioni, lavora per Mace dove sviluppa e implementa strategie digitali ed è stata inserita da Fortune Italia nella lista delle 50 Most Powerful Women del Paese.

Più visibilità e supporto

Si comprende, quindi, che il ruolo delle donne ingegnere nell'Empowerment femminile va ben oltre il contributo tecnico e professionale al settore dell'ingegneria. La figura dell’ingegnere al femminile diventa una presenza chiave nella lotta per l'uguaglianza di genere, un modello di ispirazione per le nuove generazioni e dimostra che è possibile eccellere in campi tradizionalmente dominati dagli uomini.

L'Empowerment femminile attraverso l'ingegneria non si limita alla sola realizzazione personale e professionale delle donne ma contribuisce a cambiare le narrative stereotipate che circondano capacità e aspettative di genere nel mondo del lavoro. Le donne possono, infatti, promuovere cambiamenti culturali e organizzativi all'interno delle aziende e delle istituzioni dell’ingegneria italiana, spingendo per politiche più inclusive, flessibili e sostenibili. Attraverso la loro leadership, le donne ingegnere possono cambiare le strategie di formazione, recruiting e sviluppo di un ambiente lavorativo che valorizza la diversità e l'uguaglianza di genere.

In quest’ottica, le aziende hanno un ruolo di responsabilità nel dare supporto alle donne ingegnere attraverso l'implementazione di politiche di uguaglianza di genere, programmi di formazione mirati e iniziative per promuovere la diversità e l'inclusione. La presenza femminile nell'ingegneria arricchisce il settore e stimola l'innovazione, ed è ormai chiaro che i team diversificati risultano più creativi, produttivi e in grado di risolvere problemi complessi. Ecco perché serve impegno e sforzo da parte di tutti per produrre un ambiente più equo, accogliente e produttivo anche in questo settore.

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