Le donne a lungo escluse da alcuni sport alle Olimpiadi

Le Olimpiadi sono una vetrina di eccellenza atletica, ma solo nell'ultimo secolo le donne hanno avuto l’opportunità di lasciare un segno indelebile in questa arena. Dalle prime partecipazioni femminili nei Giochi del 1900, dove le donne competevano in soli cinque eventi, la strada verso l'uguaglianza di genere nello sport è stata lunga e costellata di sfide. Oggi, le atlete femminili partecipano, eccellono e competono in tutti gli sport del programma olimpico, sfidando pregiudizi e convenzioni che vedono alcune discipline come esclusivamente maschili.

In questo articolo celebriamo le atlete che si fanno strada nello sport, rappresentando il loro Paese e l'intero movimento per l'uguaglianza di genere tanto arene sportive quanto nella vita, in ogni parte del mondo.

La storia delle donne alle Olimpiadi

La prima donna a partecipare alle Olimpiadi moderne fu Hélène de Pourtalès, velista svizzera-americana. Fece il suo debutto ai Giochi Olimpici di Parigi nel 1900, la prima edizione in cui alle donne fu permesso di competere. Partecipò nella classe di yacht a 1-2 tonnellate, vincendo una medaglia d'oro insieme al marito Hermann de Pourtalès e al cugino Bernard de Pourtalès. Questo evento segnò una tappa importante, aprendo la strada alla partecipazione femminile in una gamma sempre più ampia di discipline sportive.

La storia olimpica femminile è, infatti, iniziata nel 1900, quando alle donne fu permesso di competere per la prima volta nei Giochi di Parigi, la stessa città che a breve ospiterà le Olimpiadi 2024. A quel tempo, la partecipazione femminile era limitata a soli cinque eventi: tennis, vela, croquet, equitazione e golf. La presenza simbolica delle donne, solo 22, rispecchiò chiaramente le restrizioni sociali e culturali dell'epoca, ma fu comunque un primo passo nel futuro.

Nel corso dei decenni, le atlete hanno lottato contro gli avversari sportivi e ancor di più contro le barriere di genere che limitavano la loro partecipazione. Si è dovuto attendere le Olimpiadi di Los Angeles del 1984 per poter accedere alle maratone, iconico baluardo alle discipline ritenute maschili, che le donne hanno tentato di abbattere fin dalla prima edizione dei Giochi moderni di Atene 1896.

La greca Stamáta Revíthi è la prima donna alle Olimpiadi del 1896 a chiedere di partecipare alla maratona, ma De Coubertin conferma il divieto da regolamento. Lei non si arrende e corre il percorso ugualmente. Quando Stamáta Revíthi, a differenza di molti atleti uomini, taglia il traguardo dopo 5 ore e 20 minuti, chiede il riconoscimento ufficiale della partecipazione alla gara. Però riceve un rifiuto. La maratona olimpica diventa così terreno di scontro tra patriarcato ed emancipazione femminile. Negli anni Sessanta, sull'onda delle proteste, della lotta per l’emancipazione e il femminismo, le donne ci provano ripetutamente.

Finalmente, nel 1984 vediamo la prima donna italiana alle Olimpiadi di Los Angeles correre la maratona. La partecipazione di Laura Fogli è un evento fondamentale perché dimostra che le donne possono competere ad alti livelli anche in discipline tradizionalmente dominate dagli uomini .

E in quella storica edizione di Los Angeles, Laura Fogli con il suo settimo posto, ha segnato un momento significativo per lo sport femminile italiano, aprendo la strada alle future generazioni di maratonete italiane.

Sport solo maschili? Non più

Sembra incredibile, eppure solo nel 2012 il programma olimpico estivo è diventato completamente accessibile alle donne con l'introduzione anche del pugilato femminile, segnando un momento storico per l'uguaglianza di genere nei giochi. Anche il sollevamento pesi aveva dovuto attendere l’anno 2000 prima di essere ammesso nelle competizioni femminili.

Oggi, la partecipazione delle donne è una componente fondamentale delle Olimpiadi, con atlete che gareggiano in ogni disciplina, evidenziando come la percezione e il ruolo delle donne nello sport siano cambiati radicalmente nel corso degli anni. Ma il cammino verso la parità di genere nello sport ha dovuto superare molti ostacoli prima di abbattere le barriere di alcune discipline riservate ai soli uomini. Sport come il pugilato, il sollevamento pesi e la lotta greco-romana sono stati per decenni considerati appannaggio esclusivo degli uomini, per la supposta necessità di attributi fisici di prerogativa maschile. Per fortuna, le recenti edizioni dei Giochi Olimpici testimoniano l’inclusione femminile anche in queste aree, mostrando il cambiamento nell'atteggiamento globale verso la parità di genere, almeno nello sport.

Donne alle Olimpiadi di Parigi 2024

Le Olimpiadi di Parigi del 2024 sono un palcoscenico importante che vedrà atlete di tutto il mondo competere in discipline che fino a poco tempo fa erano riservate esclusivamente agli uomini, segnando così nuovi capitoli nella storia dello sport e dell'uguaglianza di genere.

Uno degli sport di punta per la presenza femminile a Parigi sarà il pugilato, che ha visto le donne competere per la prima volta solo nelle Olimpiadi di Londra 2012. La partecipazione femminile è cresciuta rapidamente, con atlete come la britannica Nicola Adams che si sono affermate come figure iconiche nella disciplina. Tra le pugilesse italiane, Irma Testa e Giordana Sorrentino rappresenteranno le azzurre. Irma Testa, in particolare, ha già una notevole carriera alle spalle e punta a confermare il suo talento a Parigi .

Un'altra disciplina che vedrà la partecipazione femminile italiana è la lotta. La prima donna alle Olimpiadi di lotta femminili dopo vent’anni di assenza, è la giovanissima Aurora Russo. La campionessa italiana è la terza azzurra della storia che si è qualificata nella lotta libera femminile, dopo Diletta Giampiccolo e Katarzyna Juszczak che avevano partecipato alle Olimpiadi di Atene 2004.

Nel sollevamento pesi, le donne hanno fatto la storia già nelle Olimpiadi del 2000 a Sydney. A Parigi, ci si aspetta che le atlete come Hidilyn Diaz delle Filippine, campionessa olimpica in carica, continuino a sfidare i record mondiali e a ispirare una nuova generazione di sollevatrici . Tra le atlete più promettenti italiane che parteciperanno, vedremo Lucrezia Magistris che ha già dimostrato la sua forza e determinazione a livello internazionale .

In ambito ciclistico, atlete come Elisa Balsamo e Letizia Paternoster parteciperanno sia nelle gare su strada che su pista, portando avanti la tradizione di eccellenza italiana in questo sport . Per quanto riguarda le competizioni di canottaggio, le donne alle Olimpiadi saranno Silvia Crosio e Stefania Buttignon. Mentre a rappresentare l'Italia in canoa ci saranno Marta Bertoncelli e Stefanie Horn.

Donne alle Olimpiadi: un percorso a ostacoli

Prima di arrivare a competere alle Olimpiadi in sport tradizionalmente considerati maschili le donne hanno dovuto affrontare numerose sfide e ostacoli, culturali e istituzionali. Il pregiudizio culturale radicato che considerava molte discipline sportive inadatte ha bloccato per secoli l’accesso delle donne ai giochi olimpici. E successivamente ha negato la partecipazione a sport come pugilato e il sollevamento, visti come troppo faticosi o pericolosi per le atlete.

L’altro ostacolo era rappresentato dalle regole e dalle politiche degli enti sportivi. Fino agli anni '90, molte federazioni sportive non permettevano alle donne di competere in eventi specifici. Solo recentemente il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha promosso attivamente l'uguaglianza di genere, richiedendo che ogni nuovo sport olimpico includa competizioni femminili .

Il segno delle donne nelle Olimpiadi italiane

Le donne italiane hanno lasciato un segno indelebile nella storia delle Olimpiadi moderne, conquistando numerose medaglie e raggiungendo traguardi straordinari. Tra le atlete emblematiche spicca Valentina Vezzali, la schermitrice più decorata d'Italia, con ben sei ori olimpici nel fioretto individuale e a squadre. Un'altra figura iconica è Federica Pellegrini, la nuotatrice veneta che ha dominato lo stile libero, vincendo l'oro nei 200 metri a Pechino 2008 e diventando la prima italiana a salire sul gradino più alto del podio nel nuoto.

Non si può non menzionare Trebisonda Valla, che a Los Angeles 1932 si aggiudicò il primo oro olimpico in assoluto per lo sport femminile italiano negli 80 metri ostacoli. Infine, la fondista Stefania Belmondo, con le sue dieci medaglie tra cui due ori, è l'atleta italiana più vincente nella storia dei Giochi invernali. Queste straordinarie campionesse hanno ispirato generazioni di giovani atlete e reso onore alla bandiera tricolore, scrivendo pagine indimenticabili nella storia dello sport nazionale.

Sostenere le azzurre e le atlete donne che partecipano alle Olimpiadi e a tutte le competizioni sportive è importante. Perché dobbiamo sempre ricordare che le atlete sfidano anche le barriere di genere e la svilente convinzione che lo sport femminile sia una versione di serie B delle competizioni sportive maschili.
Invece, ogni singolo successo di una donna alle Olimpiadi o in qualsiasi altra competizione internazionale va celebrato con orgoglio, perché il successo è una prova della resilienza e determinazione femminili, oltre che un'ispirazione per tutte le donne che aspirano a competere ai massimi livelli .

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